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17.11.08

Imperterrito

Viviamo in un universo dove l'unica cosa che può accomunare ogni opinione, pensiero o quasiasi azione razionale esistente è la logica. Per chiunque in questo universo alcuni ragionamenti, alcune considerazioni sono assolutamente condivise. Per esempio. Tutti convengono che se io lascio libero di muoversi un bicchiere di cristallo a 2 metri dal terreno esso cadrà e si infrangerà. Nessuno può ammettere il contrario purchè si specifichi che il bicchiere non è infrangibile e che al di sotto di esso non vi è una superfice che attutirà la caduta. Un bicchiere di cristallo sull'asfalto di certo si infrangerà. Questo è universalmente accettato. Tuttavia dobbiamo chiederci come possono esistere queste regole di logica ferrea. Sono frutto di che cosa? Sono costrutti umani o sono qualcosa di più insito nella struttura dell'universo. Pensiamo al bicchiere. Come mai siamo certi che esso si infrangerà? Probabilmente per due motivi. Un bicchiere di cristallo è molto fragile e se sottoposto ad un urto di anche minima intensità esso si infrangerà, e sappiamo che l'urto avverrà poichè esiste la forza di gravità. Appunto. Ma dunque i motivi sono basati principalmente sulla struttura della materia. Ammettendo che nel nostro universo la materia è composta di certe caratteristiche e interagisce con altra materia in determinati modi, il nostro cervello mai permetterebbe ad un bicchiere di spiccare il volo e di salvarsi dalle grinfie dell'asfalto. La logica del pensiero è dunque influenzata da caratteristiche specifiche dell'universo e dei suoi componenti. Quindi se questi componenti fossero differenti, e possiamo solamente ipotizzare come, allora anche la logica sarebbe differente. Se vivessimo in un universo nel quale le masse si respingono, pur amettendo che i legami intermolecolari riescano a tenere uniti atomi diversi, potremmo effettivamente vedere il bicchiere volare e fuggire dall'asfalto. Ma torniamo al caso base. Il bicchiere cade e si rompe. Mille pezzettini schizzerebbero in tutte le direzioni trasformando l'energia cinetica in calore mentre rallentano fino a fermarsi in un punto sull'asfalto. Quest'energia si è dispersa ma non è scomparsa. Grazie al principio di conservazione dell'energia noi possiamo affermare che l'energia non si è distrutta. Nel nostro universo l'entropia è destinata ad aumentare e per questo le energie potenziali sono destinate a trasformarsi in forme più imperfette, quali il movimento e ancora meno il calore, perchè le reazioni che sono spontanee hanno sempre un passaggio da un grado di disordine più basso a uno più alto. Filmiamo il nostro bicchiere che cade e che si infrange poi osserviamo il filmato al contrario. Cosa osserviamo? L'energia dispersa nell'asfalto conferisce movimento ai pezzettini di cristallo che si dirigono verso il centro dell'urto e dopo essersi riassemblati risalgono verso l'alto. L'energia in questo caso è passata da forme minori a forme maggiori ma quella in gioco è sempre la stessa. Nel nostro universo tutto ciò non ha senso perchè una reazione spontanea non può portare da calore all'energia potenziale. Tuttavia ciò è così perchè sappiamo che l'entropia può solo aumentare. Ma ipotizzando un universo con leggi diverse, tutto ciò apparirebbe assolutamente normale e logico. Nel nostro universo in un dato spazio e in un dato tempo avviene un dato fenomeno. Alle 5.15 di lunedì 17 novembre 2008 D.C. un bicchiere di cristallo cade nel punto di coordinata 41° 53' 24" N 12° 29' 32" E e altezza 300 m s.l.m. sul pianeta Terra, 3° pianeta del sistema solare, nella galassia Via Lattea. E in quel dato punto e in qual dato momento avviene effettivamente quel dato fenomeno. Nel nostro universo in un dato punto in un dato tempo avviene un solo fenomeno. Ipotizziamo un universo composto da 3 dimensioni spaziali, una temporale e 2 probabilistiche. Alle 5.15 di lunedì 17 novembre 2008 D.C. un bicchiere di cristallo cade nel punto di coordinata 41° 53' 24" N 12° 29' 32" E e altezza 300 m s.l.m. sul pianeta Terra, 3° pianeta del sistema solare, nella galassia Via Lattea nel primo asse probabilistico. Alle 5.15 di lunedì 17 novembre 2008 D.C. nel punto di coordinata 41° 53' 24" N 12° 29' 32" E e altezza 300 m s.l.m. sul pianeta Terra, 3° pianeta del sistema solare, nella galassia Via Lattea nel secondo asse probabilistico una formica muore. E ciò vuol dire che in un dato spazio e in un dato tempo avvengono due cose distinte. In questo ipotetico universo sarebbe assolutamente logico. Nel nostro è assolutamente impensabile. In un altro ipotetico universo potrebbero esistere i volumi negativi, potremmo sapere finalmente quanto fa in kg la somma di 4 mele + 12 metri, la luce viaggerebbe più lentamente dei corpi. E le ipotetiche forme di vita non sarebbero per nulla disturbate da tutto ciò. Probabilmente inizerebbero la mattinata mangiando tazze e piattini e fumandosi un telecomando. E sarebbe tutto normalissimo. Quindi non dobbiamo stupirci se quando si parla di fisica quantistica alcune cose ci sembrino totalmente nonsense. Hanno senso in un contesto di leggi fisiche differenti, ovviamente. Quindi non dobbiamo avere la presunzione di comprendere tutto l'universo in termini logici. Il nostro cervello non è nato per comprendere tutto subito. Bisogna ipotizzare condizioni differenti. Detto ciò. Qualcuno mi spieghi come fa Dio ad essere uno e trino. Vive in un universo parallelo dove ci sono 3 dimensioni probabilistiche? Temo di no.

Questo era il pensiero di uno che aveva voglia di scriverlo.


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